Fondata più di 5000 anni fa, la medicina ayurvedica fa parte delle medicine più antiche del mondo e con i suoi principi e la sua filosofia millenaria rappresenta una fonte di conoscenza e di sapere inestimabile per l’umanità. Nel corso dei millenni l’Ayurveda ha subito molti cambiamenti e influenze da parte di culture e tradizioni diverse e gradualmente si è diffuso in ogni angolo del pianeta.
A differenza di altri sistemi di medicina chiusi, la medicina ayurvedica è un sistema di ricerca sperimentale “aperto” che possiamo definire continuo, flessibile ed in perenne trasformazione. Il suo scopo è quello di aiutare le persone a trovare il proprio equilibrio interiore, a vivere più a lungo e in salute.
Sicuramente ne avrete già sentito parlare, ma vi siete mai chiesti di che cosa si tratta veramente, quali siano i suoi principi fondamentali e la sua utilità? In questo blog vi invitiamo a scoprirlo insieme in un viaggio alla ricerca della vostra interiorità.
Le sue origini
Fondata in India all’incirca 5000 anni fa, l’Ayurveda è la medicina tradizionale indiana e le sue origini sono ancora oggi avvolte nel mistero. Alcuni studiosi ritengono infatti che derivi dall’Atharvaveda, uno degli antichi testi dell'Induismo (conosciuti anche come i Veda), in cui venivano spesso riportati rimedi medicinali a base di erbe, incantesimi e formule per trattare i problemi di salute. Secondo altri studiosi deriverebbe piuttosto da altri testi sacri come i Rig Veda, Caraka Samhita e Sushruta Samhita [1]. È impossibile risalire con certezza all’origine dell’Ayurveda, dal momento che i testi sono stati diffusi oralmente nel corso dei secoli.
Inoltre, come già detto in precedenza l'Ayurveda stesso ha subito molte influenze ed ingloba diverse tradizioni e culture. L'ultimo cambiamento significativo riguarda il Bhava Prakash, ovvero il libro più antico della medicina ayurvedica, scritto più di 400 anni fa. Indipendentemente dal contesto e dall’epoca, i suoi principi si basano sull'essere umano e sul rapporto tra il corpo e la mente.
"Coloro che praticano l'Ayurveda sono al servizio dell'umanità, poiché sono spinti dalla volontà di alleviare le sofferenze umane" [2].
I suoi principi
Tutti i testi sacri dell'Induismo così come testi dell’Ayurveda sono scritti in sanscrito. Il termine Ayurveda आयुर्वेद deriva da āyuh (vita) e vedá (conoscenza). La traduzione letterale sarebbe quindi "conoscenza della vita". I suoi principi infatti si basano su alcune verità considerate universali, prima fra tutte la concezione dell'individuo come unità di corpo, mente e spirito.
L’obiettivo della medicina ayurvedica è il raggiungimento dell'armonia e dell’equilibrio tra il mondo interiore e quello esteriore, ovvero tra il corpo e la mente. Secondo i principi ayurvedici questo equilibrio può essere raggiunto attraverso una dieta, uno stile di vita e abitudini ben precise. Inoltre, è importante ricorrere alle erbe medicinali, conosciute per le loro grandi proprietà utili sia in fase preventiva che curativa.
Uno degli aspetti più caratteristici dell'Ayurveda è che ogni individuo è considerato per la sua unicità. Infatti, a differenza della medicina tradizionale, le cure sono create ad hoc per il singolo paziente.
Come primo passo per curare il paziente, è fondamentale definire il suo Dosha.
Che cosa sono i Dosha?
Secondo la visione ayurvedica i nostri sensi sono considerati come un portale tra il mondo interno e quello esterno e sono strettamente collegati ai 5 elementi fondamentali che formano l’universo: l’etere, l’aria, il fuoco, l’acqua e la terra. Ogni combinazione fra due di questi elementi crea un tipo di energia, chiamata Dosha o bio-elemento corporeo.
I tre Dosha fondamentali sono Vata, Pitta e Kapha e sono riconducibili a tutto ciò che si trova nell’universo sia che si tratti di persone che di cose [1].
In ogni individuo sono presenti in misura diversa tutte queste tre queste energie e quella che prevale di più sulle altre determina i tratti caratteristici della persona. Ci si può quindi identificare in un unico Dosha, ovvero in una forma più pura o in una combinazione di più Dosha, ovvero Pitta-Vata, Vata-Pitta, Kapha-Vata, Kapha-Pitta, Pitta-Kapha, Vata-Kapha.
Ogni Dosha regola una delle 3 funzioni basilari dell’organismo, che sono il movimento, il metabolismo e la lubrificazione.
- Pitta (fuoco): questa energia regola la digestione, il metabolismo, l’alimentazione, la vista e la temperatura corporea. Quando è in equilibrio favorisce l’astuzia, ma se è disequilibrata provoca sentimenti quali rabbia, gelosia ed egoismo.
- Kapha (liquido): questo Dosha regola il sistema cellulare, le difese immunitarie e la lubrificazione delle articolazioni. In equilibrio favorisce l’amore e i sentimenti di pace e calma, altrimenti porta all'attaccamento e all'invidia.
- Vata (movimento): equilibra le attività biologiche responsabili dei movimenti del corpo, come la respirazione e il battito cardiaco. Può promuove la creatività al contrario portare a sentimenti come paura e ansia.
Il disequilibrio tra queste energie può provocare malattie e fisiche e mentali, e lo scopo della medicina ayurvedica è proprio di ritrovare l’equilibrio tra i diversi Dosha presenti in ognuno di noi. Per questo motivo alla base dell’Ayurveda c’è il funzionamento e le interazioni tra queste energie fondamentali.
Mentre il corpo è regolato dai Dosha, la mente è governata da 3 energie chiamati anche Gunas, che sono chiamati Satva, Rajas e Tamas.
- Satva è responsabile dei pensieri e delle emozioni gentili, gioiose e sincere.
- Raja provoca sentimenti più estremi come l’egoismo l'arroganza, il desiderio, l'amore e la passione.
- Tamas favorisce la calma, il sonno e può portare all’indolenza.
I diversi aspetti della nostra vita, come l’alimentazione, le abitudini, la qualità del sonno e le relazioni sociali influiscono sull’interazione dei diversi Dosha e per questo motivo per poter trovare il proprio equilibrio è importante identificare il proprio Dosha predominante.
Quali sono i comportamenti da adottare in base al proprio Dosha per ritrovare l’equilibrio?
1. Vata:
- Evitare cibi freddi, congelati o crudi
- Evitare il freddo estremo
- Mangiare cibi caldi e piccanti
- Mantenere una routine regolare
- Riposarsi a sufficienza
2. Pitta:
- Evitare luoghi caldi
- Limitare l'uso di olio
- Evitare o limitare l'assunzione di sale
- Mangiare cibi freddi, crudi e non troppo piccanti
- Fare esercizio fisico al mattino o alla sera (nei momenti più freschi della giornata)
3. Kapha:
- Praticare esercizio fisico
- Evitare cibi pesanti e latticini
- Evitare bevande fredde e cibi crudi
- Avere una routine varia
- Evitare cibi grassi o oleosi
- Mantenersi il più attivi possibile
Trovare la causa delle proprie malattie – come si effettua la diagnosi?
Come abbiamo detto prima, l'Ayurveda si basa sulla particolarità di ogni individuo e sulla sua specifica costituzione, ovvero sulla tipologia di Dosha. I trattamenti e le cure quindi devono essere definite in base all’individuo e non tanto secondo il problema da curare. Per fare la diagnosi quindi vengono presi in considerazione diversi fattori elencati qui sotto [1]:
- Fattori causali: Hetu
- Sintomi premonitori: Purvaruupa
- I sintomi: Rupa
- La combinazione dei diversi Dosha dell'individuo: Samprapthi
- Risposta a determinati trattamenti (farmaci, dieta o regime) per aiutare a identificare la diagnosi provvisoria: Upasaya
Il trattamento:
"Il miglior trattamento è Nidana Parivarjana, cioè l'astensione dai fattori causali"
Il trattamento può essere orientato verso le cause della malattia, la malattia stessa o entrambe ed è sempre composto da 3 fattori:
- Cibo: Ahara
- Comportamento mentale e fisico (abitudini): Vihara
- Medicina: Aushadha
Esso può essere preventivo o curativo:
- Swasthasyaurjakara: è il trattamento preventivo che favorisce la salute del corpo e l'equilibrio tra i diversi Dosha.
- Aturasyaroganut: è il trattamento per curativo che mira a liberare l’organismo dalla malattia o a riequilibrare i Dosha.
Metodi di trattamento
- Shodhana: questo tipo di trattamento è di solito indicato in caso di malattie più gravi e consiste nell'eliminazione di sostanze tossiche attraverso la sudorazione, i clisteri, la purga, ecc. Inoltre, in un primo momento viene eliminato il cibo solido per poi gradualmente viene rintegrato. Lo si associa per curare causa della malattia.
- Shamana: si tratta di un trattamento palliativo che viene fatto con un controllo della dieta, del digiuno, dell'esposizione al sole, degli esercizi, dello yoga e della medicina. Di solito è indicato nel caso di malattie meno gravi ed è legato al trattamento dei sintomi della malattia.
Ecco a voi alcuni consigli ayurvedici che vi aiuteranno a mantenere uno stile di vita sano e a trovare l’equilibrio interiore [3]:
- Curare l’alimentazione: mangiare sano facendo in modo che nel vostro piatto ci siano sempre tutti i colori dell'arcobaleno o i 6 sapori ayurvedici (dolce, salato, agrodolce, piccante, amaro e astringente).
- Riposare a sufficienza: cercare di dormire almeno 7 ore al giorno. Andare a letto non dopo le 22 e svegliarsi preferibilmente tra le 4 e le 5 del mattino. Ebbene sì avete capito bene 😊
- Purificare il corpo: lavarsi regolarmente per eliminare le tossine e le scorie.
- Massaggiarsi il viso e gli occhi con acqua calda.
- Bere liquidi: evitare di bere acqua fredda e bere almeno un infuso allo zenzero al giorno.
- Praticare quotidianamente esercizio fisico: preferibilmente al mattino presto o nei momenti freschi della giornata.
- Praticarsi quotidianamente dei massaggi con olii, concentrandosi sui punti con più terminazioni nervose, come mani e piedi.
- Fare una colazione ed una cena leggera
- Concentrarsi sulle attività che si fanno e godersi il momento
- Fare Yoga, facendo attenzione alla respirazione
- Arricchire i piatti con erbe che possono equilibrare e disintossicare il corpo come: Triphana, Ashwagandha, Zenzero, Curcuma, Neem, Brahmi e Centella asiatica.
Una delle piante medicinali più conosciute dell'Ayurveda è l'Ashwagandha. Si tratta di una pianta adattogena che può essere un ottimo alleato per gestire lo stress e l'ansia [4]. Inoltre, può aiutare ad aumentare i livelli di energia, a potenziare il sistema immunitario e a migliorare la memoria. Può essere utile assumere questa pianta in fase preventiva, perché aiuta l’organismo a ritrovare il suo equilibrio. Se volete sapere di più sull'Ashwagandha, vi invitiamo a leggere il blog che abbiamo scritto sui benefici e sugli effetti di questa pianta ayurveda.
Vi invitiamo a seguire anche solo alcuni di questi suggerimenti e vedete che avrete subito dei benefici 😊 Pensate bene quindi ad utilizzare anche le piante medicinali, che vi possono offrire un importante aiuto naturale per raggiungere il benessere ed equilibrio psicofisico.
Fonti:
- National Health Portal of India (2015), "Ayurveda", Ministry of Health and Family Welfare, Government of India. Available on: https://www.nhp.gov.in/ayurveda_mty
- V. Narayanaswamy, "Origin and development of ayurveda", Ancient Science of Life, Vol I, No I, College of Indian Medicine, Madras, India. Available in: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3336651/pdf/ASL-1-1.pdf
- Uday Deshmukh & Bharat C. Chouragade: Concept Of Vihara In Ayurveda - A Review Article. International Ayurvedic Medical Journal {online} 2017 {cited August, 2017} Available in: http://www.iamj.in/posts/images/upload/3090_3096_1.pdf
- Department of Neuropsychiatry and Geriatric Psychiatry, Asha Hospital, Hyderabad, Andhra Pradesh, India.(2002) "A prospective, randomized double-blind, placebo-controlled study of safety and efficacy of a high-concentration full-spectrum extract of ashwagandha root in reducing stress and anxiety in adults.", Indian journal of psychological medicine. Available in: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23439798
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