Triphala: proprietà e benefici di questo rimedio ayurveda naturale

 

 

Il tre viene considerato il numero perfetto. Ma vi siete mai chiesti perché? Da secoli al numero tre sono stati attribuiti significati simbolici e religiosi da parte di tutte le civiltà. Anche nella medicina Ayurveda il tre viene considerato un numero importante e, non a caso, come abbiamo già visto nel nostro blog, uno dei concetti più importanti dell'Ayurveda è proprio quello dei Tridosha (vata, pitta e kapha).

 

Un elisir di lunga vita

 

Il nome Triphala deriva dal sanscrito e significa "tre frutti" (tri = tre / phala = frutto). Questa, infatti, altro non è che una miscela a base di tre frutti di piante indiane: Bibhitaki, Amalaki e Haritaki. La notorietà di questo mix è legata al fatto che sarebbe in grado di riequilibrare i centri vitali ed energetici dell’Ayurveda: i Dosha. Ma vediamo ogni bacca nello specifico:

 
  • Bibhitaki (Terminalia bellerica) può essere tradotto con “ciò che tiene lontane le malattie”. Ha qualità detossinanti. È legata al dosha Kapha.
  • Amalaki (Emblica officinalis), anche conosciuta come “uva spina indiana”, è considerata una pianta dalle proprietà ringiovanenti. Ricca di vitamina C, da migliaia di anni, viene utilizzata dai medici ayurvedici come fortificante e rigenerante naturale. È legata al dosha Pitta.
  • Haritaki (Terminalia chebula) è considerata la pianta sacra del dio Shiva. Ha un’azione purificante, detossificante e leggermente lassativa. È legata al dosha Vata.
 

È però la sinergia tra le tre piante il vero punto di forza del Triphala. Nei testi classici, in particolare nel Charaka-Samhita [1], questa miscela viene considerata "rasayana”, cioè "[quel] rimedio che porta ad una condizione ottimale del tessuto rasa e degli altri tessuti". Questo non significa che il Triphala sia un rimedio antinvecchiamento, suggerisce piuttosto che è necessario per rinnovare e rafforzare l'organismo, portando il proprio corpo in una condizione ottimale. Come insegna il principio centrale dell'Ayurveda. [2]

 

 

Una panacea - non solo nella medicina Ayurveda

 

La medicina ayurvedica utilizza spesso il Triphala come pilastro centrale per le terapie che trattano principalmente problemi allo stomaco e all'intestino. Tuttavia, a causa della complessità delle tre piante, il Triphala è adatto per una grande varietà di applicazioni.

 

Ci sono numerosi studi che hanno esaminato gli effetti delle tre singole bacche, così come la loro combinazione. Le conoscenze acquisite e tramandate nell'Ayurveda nel corso di migliaia di anni sono state in parte confermate dalla ricerca scientifica. Ed è proprio qui che si incontrano l'Ayurveda e la medicina occidentale.

 

L'effetto positivo sul tratto gastrointestinale, ad esempio, è stato associato alle forti proprietà antiossidanti e all'alto contenuto di flavonoidi. Lo stesso vale per le proprietà antinfiammatorie, antiinvecchiamento e il rafforzamento del sistema immunitario. [5,6] Questa miscela ha anche dei benefici sulla flora intestinale. Alcune sostanze presenti nella Triphala (quercetina, acido gallico e polifenoli), infatti, favoriscono la crescita di batteri probiotici intestinali e inibiscono in modo significativo la crescita di germi indesiderati come l'Escherichia coli. [7]

 

La moltitudine di proprietà di questa miscela viene lentamente compresa dalla scienza. Tuttavia, molti meccanismi sono ancora troppo complessi per essere descritti con certezza.

 

Un rimedio naturale per tutta la vita

 

Una grande caratteristica del Triphala è che è adatto e raccomandato per quasi tutti - indipendentemente dall'età, dal sesso, dalla costituzione o dalla manifestazione Dosha. Può essere preso in modo sicuro in maniera continuativa e può essere facilmente incorporato nella routine quotidiana. Nella pratica ayurvedica, l'assunzione di Triphala è considerata particolarmente benefica la sera, poiché il corpo svolge processi disintossicanti e rigeneranti soprattutto durante la notte.

 

Ci sono vari prodotti Triphala disponibili, per esempio sotto forma di polvere o di tè. Relativamente nuovi (ma molto più pratici) sono le compresse o le capsule. In qualsiasi forma si preferisca assumerlo, è sempre importante assicurarsi che sia privo di additivi e venga trattato nel modo più naturale e delicato possibile - idealmente in qualità biologica - in modo che i preziosi composti bioattivi rimangano intatti.

 

Fonti:

 

[1] Sena S.: Ayurveda–Lehrbuch; Kompendium des Ayurveda-Klassikers Charaka-Samhita. Vasati Verlag (2005)

[2] Bhishagratna K., An English Translation of the Sushruta Samhita, Based on Original Sanskrit Text, with a Full and Comprehensive Introd., Varanasi, India: Chowkhamba Sanskrit Series Office (1963)

[3] Lloyd GER. (ed). Hippocratic Writings, new ed. Chadwick J. Penguin, (1978)

[4] Rayudu V, Raju AB. Effect of Triphala on dextran sulphate sodium-induced colitis in rats. (2014)

[5] Baskaran UL et al., Protective role of Triphala, an Indian traditional herbal formulation, against the nephrotoxic effects of bromobenzene in Wistar albino rats. J Integr Med (2015)

[6] Varma SR, et al., Protective effects of triphala on dermal fibroblasts and human keratinocytes. PLoS One (2016)

[7] Yadav S et al., Effect of supplementation of micronutrients and phytochemicals to fructooligosaccharides on growth response of probiotics and E. coli. Biofactors (2011)



 

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TRIPHALA BIO

l Triphala è una miscela vegetale tradizionale composta di polvere essiccata di tre diversi frutti indiani, chiamati amalaki, haritaki e bibhitaki. Depurativo naturale indicato nel caso di problemi al fegato e disturbi gastrointestinali come costipazione, flatulenza e dolori addominali.

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