Vitamina B12: a cosa serve, dove si trova e qual è la forma migliore?

    

       

Si sente spesso parlare di vitamina B12. Ma sappiamo tutti a cosa serve? E quale sia la forma migliore e perché? Lo sapevate, ad esempio, che ne esistono ben quattro forme?
In questo articolo vi spieghiamo perché è fondamentale non solo per coloro che seguono una dieta vegetariana o vegana.

   

Che cos’è?

  

Essa, a differenza delle altre vitamine del gruppo B, fa parte delle vitamine idrosolubili. Questo vuol dire che non può essere sintetizzata dall’organismo e deve quindi essere regolarmente assunta attraverso l’alimentazione.

  

In quali alimenti si trova?

  

La vitamina b12 non viene prodotta né dalle piante né dagli animali, ma da alcuni microorganismi (batteri, funghi, alghe) naturalmente presenti nel terreno e nelle acque. Questi batteri contaminano le piante di cui si nutrono gli animali, depositandosi poi nei loro tessuti (principalmente nel fegato e nei muscoli). La presenza di vitamina B12 che si trova nei derivati viene quindi ricavata in parte dalla contaminazione da parte di questi microrganismi e in parte dalla sintesi dei batteri presenti a livello intestinale.  Per questo motivo le principali fonti di vitamina b12 sono rappresentate da alimenti di origine animale, come carne, pesce, latticini e uova.

Non è invece possibile assumerla attraverso il consumo di cibi vegetali, che ne sono completamente sprovvisti (a meno che non sia stata aggiunta a livello industriale). È stata smentita la presenza di vitamina B12 in alcune alghe, come la spirulina e la klamath. In questi alimenti, infatti, seppur si trovino composti simili alla cobalamina, essi risultano privi di attività biologica (1, 2).

  

Per coloro che quindi scelgono di seguire una dieta vegana, risulta necessario assumere regolarmente un integratore di vitamina B12. Un’integrazione di vitamina B12 è consigliata anche in caso di un aumentato fabbisogno (gravidanza e l’allattamento, per esempio).

Tuttavia, il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 è modesto. Le linee guida più recenti suggeriscono di assumere al giorno almeno 3-6 µg per gli adulti e intorno a 2-4 µg durante l’infanzia.  

  

Naturale o sintetica? Quante forme esistono di Vitamina B12?

  

La vitamina B12 viene chiamata anche cobalamina, per il fatto che è l’unica ad essere formata da un atomo di cobalto. Tuttavia, poche persone sanno che essa è in realtà un gruppo vitaminico comprendente diverse forme. Tutte le forme esistenti di vitamina b12 hanno infatti la stessa struttura di base, mentre differiscono tra loro per il secondo legame, diverso per ogni tipologia. Esistono quattro forme:

  

  1. cianocobalamina (cianuro -CN)
  2. metilcobalamina (metilico -CH3)
  3. idrossocobalamina (idrossilico -OH)
  4. adenosilcobalamina (5-deossiadenosilico)

  

      

La cianocobalamina, che purtroppo è quella comunemente utilizzata negli alimenti fortificati e negli integratori per la sua economicità, è l’unica variante sintetica di B12. Non è naturalmente presente nel nostro corpo e infatti, per essere utilizzata, dev’essere convertita in una delle forme attive presenti nel nostro organismo. Tutte le altre sono invece le forme naturali di cobalamina. Tuttavia, ad essere attive, sono solo la metilcobalamina e l'adenosilcobalamina, che possono quindi essere utilizzate direttamente dall'organismo e sono quindi caratterizzati da una maggiore biodisponibilità.

  

A cosa serve? Perché è così importante? Dipende da quale forma di Vitamina B12!

   

La vitamina b12 svolge diverse funzioni nel nostro organismo. Essa è principalmente coinvolta nel potenziamento del sistema immunitario, nella produzione di globuli rossi e nella protezione del sistema nervoso e circolatorio.

Sotto forma di metilcobalamina interviene nella conversione di omocisteina in metionina. L’accumulo di omocisteina è associato a un importante aumento del rischio di patologie cardiovascolari. Alla sintesi della metionina partecipa anche l’acido folico (o vitamina B9), per questo anche una carenza di folati e vitamina B6 contribuisce all’aumento del rischio cardiovascolare. (3)

Se la reazione di trasformazione si blocca per una carenza di vitamina B12 può verificarsi un accumulo di metiltetraidrofolato, una forma di acido folico che il nostro organismo non è in grado di utilizzare e che quindi provoca una riduzione dei processi di sintesi del DNA, importanti per il corretto funzionamento delle membrane cellulari dei neuroni. Questo potrebbe spiegare i problemi neurologici associati alla carenza di vitamina B12. (4)

La seconda forma attiva di B12, l'adenosilcobalamina, è implicata in una trasformazione responsabile della fornitura di energia nei mitocondri, le centrali elettriche delle nostre cellule. Questa reazione, oltre ad essere coinvolta nella produzione di energia, serve anche per la sintesi di emoglobina, la sostanza che permette ai globuli rossi di trasportare ossigeno.

    

Carenza e assorbimento

   

La carenza di cobalamina è spesso legata a problemi di malassorbimento, piuttosto che a un’assunzione insufficiente. L’assorbimento della vitamina B12 è in effetti un processo complesso: essa si lega a una proteina, l’aptocorrina, che a sua volta la rilascia nel duodeno affinché questa si leghi al fattore intrinseco, una proteina secreta dallo stomaco. Questo ultimo complesso cobalamina-fattore intrinseco si lega a dei recettori – attivi soltanto in presenza di calcio — permettendo alla vitamina B12 di staccarsi dal fattore intrinseco e legarsi a proteine di trasporto per essere finalmente rilasciata nel sistema circolatorio.

In caso di gastrite atrofica, dell’anemia perniciosa o di altre malattie infiammatorie dell’intestino (come il morbo celiaco e morbo di Chron), l’assorbimento della vitamina B12 viene ridotto notevolmente. Un malassorbimento si può verificare anche nel caso di soggetti affetti da AIDS, alcolizzati e che fanno ampio uso di farmaci anti-acido (5).

    

La nostra nuova Vitamina B12: perché PLUS?

    

     

Perché abbiamo quindi deciso di sviluppare una nuova vitamina B12?

Perché la versione precedente della nostra vitamina B12 contiene una sola forma attiva di cobalamina, la metilcobalamina, e altre vitamine del gruppo B che, come abbiamo visto, sono fondamentali per i processi in cui è coinvolta la vitamina b12. Tuttavia, la B6 e la B9 contenute sono in forma inattiva e, quindi, devono essere trasformate prima di poter essere utilizzate.

Per questo motivo abbiamo ora sviluppato un prodotto che contiene unicamente forme attive. Non solo per quanto riguarda la vitamina B12, per cui sono state selezionate la metilcobalamina e l’adenosilcobalamina, ma anche per la vitamina B6 e la vitamina B9, per cui abbiamo scelto rispettivamente la forma piridossale 5′ fosfato e la forma acido 5-metiltetraidrofolico. Anche la colina è colina bitartrato, sempre in forma attiva.

Abbiamo deliberatamente combinato questi ingredienti perché, come abbiamo sottolineato nel nostro articolo, queste vitamine si sostengono a vicenda nei relativi processi metabolici. Il processo metabolico più importante in cui le vitamine B6, B9, B12 e colina interagiscono è lo smaltimento dell’omocisteina. Oltre al metabolismo di questo aminoacido, le vitamine B6, B9 e B12 contribuiscono al normale funzionamento del nostro sistema immunitario, mentre la colina è importante per il normale metabolismo dei grassi e per mantenere la normale funzione epatica.

    

   

Fonti:

  

  1. P.C. Dagnelie, W.A.van Staveren, H. van den Berg; “Vitamin B-12 from algae appears not to be bioavailable”, The American Journal of Clinical Nutrition, Volume 53, Issue 3, March 1991, Pages 695–697, https://doi.org/10.1093/ajcn/53.3.695
  2. Watanabe F1, Yabuta Y, Tanioka Y, Bito T., “Biologically active vitamin B12 compounds in foods for preventing deficiency among vegetarians and elderly subjects”, J Agric Food Chem. 2013 Jul 17;61(28):6769-75. doi: 10.1021/jf401545z., https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23782218
  3. Quinlivan EP, McPartlin J, McNulty H, Ward M, Strain JJ, Weir DG, Scott JM.; “Importance of both folic acid and vitamin B12 in reduction of risk of vascular disease.”, Lancet. 2002 Jan 19;359(9302): 227-8., https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11812560
  4. Ji Y1, Tan S, Xu Y, Chandra A, Shi C, Song B, Qin J, Gao Y. “Vitamin B supplementation, homocysteine levels, and the risk of cerebrovascular disease: a meta-analysis.”, Neurology. 2013 Oct 8;81(15):1298-307. doi: 10.1212/WNL.0b013e3182a823cc., https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2404913
  5. Tommasini M., “Vitamina B12, a cosa serve, dove si trova”, 27 Gennaio 2019, https://www.mauriziotommasini.it/vitamina-b12-funzione-carenza-integrazione/


 



 
   

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